Oggi Lunedì 15 Giugno è stata riattivata l’Area C e la sosta a pagamento entro la circolazione della 90/91.
La ratio dietro alla sospensione di entrambe era di permettere alle persone che necessitavano di muoversi a Milano di avere un’alternativa all’uso dei mezzi pubblici, luoghi sicuraramente fra i più a rischio. Per lo stesso motivo è stata anche ridotta la loro capacità ad un quarto circa di quella normale.
La logica avrebbe voluto, quindi, che Area C e pagamento della sosta rimanessero sospese fino a quando la capacità dei mezzi pubblici fosse tornata alla normalità, perché ciò avrebbe significato che che il rischio era scomparso ed era di nuovo possibile usare i mezzi pubblici in sicurezza.
Invece per l’amministrazione Sala la normalità è tornata solo per quanto riguarda AreaC e sosta a pagamento, e chi se ne frega se ciò equivale ad obbligare i cittadini ad usare mezzi pubblici ancora ritenuti luoghi a rischio (oppure a vedere moltiplicati i tempi necessari per gli spostamenti, nel caso le limitazioni alla capienza verranno applicate con rigore). Ancora una volta la giunta milanese non ha perso l’occasione per dimostrare il suo disprezzo per le esigenze dei cittadini!
Qualcuno ha scritto che il motivo dietro alla riattivazione dell’Area C e della sosta a pagamento è quella di fare cassa. Io non credo che aumentare le entrate sia la motivazione principale, per quanto avere più entrate sia un effetto collaterale sicuramente gradito alla giunta.
La motivazione vera è quella di evitare che i cittadini tornino a considerare l’accesso libero al centro e la sosta libera su strada un loro diritto come dovrebbe essere.
Finché l’emergenza coronavirus era acuta il cittadino era infatti portato a dare poca importanza a questo aspetto, ma il fatto che egli torni a percepire le due cose come un suo diritto, ora che l’emergenza va scemando, stava diventando un rischio troppo concreto!
La funzione vera dell’Area C, da cui non sono esentati neanche i residenti se non in parte, è quella di trasformare il centro in un privé per una elite su base economica, proprio come avviene nelle discoteche, in cui alcune zone sono dedicate in esclusiva a chi e’ disposto a pagare un sostanzioso extra. Il vantaggio è che di regola nei privé si sta comodi anche quando nel resto del locale la gente si accalca fino a quasi non potersi muovere.
L’Area C crea in effetti un’asimmetria del tutto arbitraria fra una zona della città, il centro, dove in auto bisogna pagare anche solo per accedere, e tutte le altre zone, in cui l’accesso è libero.
La sosta a pagamento rappresenta anche essa un filtro a favore di chi ha maggiori disponibilità economiche, benché il parcheggio in strada sia in realtà già pagato dagli oneri di urbanizzazione e il settore automobilistico paghi quantità di tasse (76 miliardi nel 2018 Tasse sull’auto cresciute del 1,5% nel 2018, a 76,3 miliardi). Non esistono quindi parcheggi gratuiti, ma solo parcheggi pagati una volta sola invece che due!
Area C e sosta a pagamento non hanno quindi alcuna giustificazione intrinseca, se non quella di favorire chi a ha più mezzi economici a discapito di chi ne ha meno. Sono espressioni di una politica classista a tutto vantaggio di chi sta già meglio di suo. Ma il cittadino è meno portato a protestare contro di esse, finché vengono fatte passare come una cosa ovvia e ineluttabile, se non in situazioni di grave emergenza, come lo è stata quella del Coronavirus.
Da qui la necessità di riattivarle immediatamente appena l’emergenza si è attenuata! La stretta associazione fra emergenza Covid ed ECCEZIONALE sospensione Area C/sosta a pagamento doveva essere ribadita ad ogni costo prima che sorgessero dubbi! Stendiamo poi un velo pietoso sulla pretesa di presentare qualche migliaio di biciclette elettriche e di monopattini a noleggio come valida alternativa (Critiche al modello cinese di Sala).