Via Rovereto è un’altra via che ha subito le attenzioni della giunta Sala ed è un caso paradigmatico di come essa abbia sperperato (e in questo caso stia ancora sperperando) grandi quantità di soldi pubblici non per risolvere i problemi dei cittadini, ma anzi per creargliene di nuovi. Ed è anche un caso che mette a nudo l’ipocrisia della giunta Sala in riferimento all’urbanistica tattica.
Grazie alle immagini in memoria in google maps è possibile ricostruire tutta la storia.
In origine, via Rovereto era una delle tante vie del semicentro milanese già tendente alla periferia, caratterizzizzata da un misto di case dei primi del novecento e case più moderne, ospitanti al pianterreno vari esercizi commerciali di vario genere e affacciate su una strada adeguatamente larga e dotata di marciapiedi tutt’altro che stretti, a filo dei quali era possibile parcheggiare senza problemi lungo tutta la sua lunghezza. Verso il parco Trotter la via terminava in un ampio slargo sicuramente mai fonte di ingorghi. Dall’altro lato l’esedra in corrispondenza dell’ingresso del parco offriva ulteriori ampi spazi di parcheggio. Una strada, insomma, cui non mancava nulla. Semplice e razionale e perfetta per il compito che deve svolgere una via: garantire una viabilità efficiente a tutti coloro che devono usarla per passare da una all’altra dei due punti che essa collega e un accesso facile a chi vi abita o deve ùùrecarsi presso un’abitazione, un esercizio o un’attività commerciale che si affacciano su di essa.
Lo scempio è iniziato nel 2019, con la solita famigerata urbanistica tattica, consistente in restringimenti arbitrari della carreggiata in punti strategici, installazione di improbabili arredi urbani volti a permettere di socializzare nel mezzo degli incroci e sui marciapiedi e le immancabili oscene pitture dell’asfalto (le ultime due immagini del blocco seguente provengono dalla pagina del sito web dei genitori antismog dedicata alla “riqualificazione” della via.
Come al solito modiche non a norma e fonte di pericoli, in particolare per gli utenti più deboli: pedoni, ciclisti e motociclisti, quelli più a rischio di farsi del male entrando a contatto con i cordoli e manufatti vari.
Quest’anno la tanto decantata urbanistica tattica ha però lasciato il posto ad un’ulteriore riqualificazione, che si suppone definitiva. E qui vale la pena di sottolineare che in realtà l’urbanistica tattica è una sciempiaggine che la stessa giunta che la impone ovunque sa essere tale. Un’allestimento similteatrale il cui unico obiettivo è far fare bella figura alla giunta sui mass media main stream, purtroppo troppo inclini a magnificare l’apparenza senza indagare cosa si nasconde dietro.
E in cosa consiste la tale riqualificazione defintiva? Per quanto riguarda l’asse della via in pratica solo e soltanto nell’eliminazione di pacheggi: allargamento degli stessi, anche se erano già larghi prima, creazione di aiuolette bordo strada e sui marciapiedi stessi, in modo da eliminare ulteriori posti auto e impedire la sosta sul marciapiede (che non sarebbe consentita ma che in un caso del genere non darebbe nessun fastidio, vista la larghezza dei marciapiedi).
All’incrocio in corrispondenza dell’ingresso del parco, invece, grande sfoggio di pavimentazioni pregiate, in particolare sampietrini (gli stessi che li dove già ci sono vengono lasciati nel più completo abbandono), creazione di aiuole in modo da restringere le carreggiate e, ovviamente, eliminazione dei parcheggi davanti all’ingresso del parco.
Quindi, riassumendo, il tutto comprende:
- Soldi spesi per l’urbanistica tattica (tanti o pochi sono sicuramente troppi, visto che si è trattato di una cosa effimera, e per di più dannosa)
- Soldi spesi per la riqualificazione definitiva (e qui sono sicuramente TANTI soldi, visto il tipo di lavori effettuato)
- In cambio residenti e frequentatori della zona hanno avuto meno parcheggi e molti più disagi
- Una fantastica pavimentazione destinata all’incuria e all’abbandono come in tutte le altre strade della città in cui è già presente lo stesso tipo di pavimentazione
- Aiuole destinate a divenire vivai di erbacce e sterpaglie se va bene, cacatoi per cani in terra brulla se va male (e ciò si sta già realizzando, come si vede sopra e nelle due seguenti foto)
Questa è la Milano che riescono a realizzare la giunta Sala e le forze politiche che la sostengono!
Una città in cui i soldi dei cittadini vengono sperperati prima per messinscene di pura apparenza (perché tale è l'”urbanistica tattica, un allestimento a uso e consumo dei mass media destinato ad andare in malora tempo qualche mese oppure a venire ùrimpiazzato da altro) e poi per modifiche urbanistiche senza gusto e senza senso che creano disagi ai cittadini e che servono unicamente ad imporre l’ideologia di riferimento. Un’ideologia regressista e classista, che vorrebbe far tornare il mezzo privato a motore un lusso per pochi privilegiati mentre tutti gli altri dovrebbero sbuffare in bicicletta o accalcarsi sui mezzi pubblici (quando non fanno sciopero)!
Quante cose realmente utili si sarebbero potute realizzare coi soldi spesi per tutti i lavori inutili appena descritti? Quanta manutenzione in più si sarebbe potuta fare? L’elenco è lunghissimo!
E’ ora di dire basta a questa deriva!