Via Sammartini non è una via del centro storico, ma non è neanche una strada in estrema periferia. E’ una via che anzi avrebbe delle buone potenzialità, visto che parte direttamente da uno dei punti nevralgici di Milano, la Stazione Centrale, e corre a ridosso di quartieri non certo miseri. Eppure lo stato in cui versa non può che venire definito di totale abbandono.
Il lato messo peggio è quello verso la stazione, con pavet sconnesso in corrispondenza di ogni uscita degli spazi sotto la stazione (da qualcuno dei quali sembra uscire anche qualche non ben identificato liquame), asfalto sconnesso e rovinato, erbacce su entrambi i bordi del marciapiede che arrivano anche fino al ginocchio, rifiuti abbandonati. Penso che le foto trasmettano bene la sensazione di squallore e di tristezza che si percepisce dal vivo.
La situazione sull’altro lato è appena un poco migliore, ma anche in questo caso lo spettacolo è indengno di una città come Milano.
Da notare che la situazione descritta non è limitata a via Sammartini, ma si estende anche ad altre vie della zona. E’ il caso per esempio di via Parravini, traversa di via Sammartini, che offre un identico spettacolo.
Penoso anche lo stato dei marciapiedi nel tunnel corrispondente al proseguimento di via Parravicini sotto alla ferrovia, con asfalto sporco, sconnesso, interrotto da resti di rotaie e sgretolato. Una pavimentazione perfetta per persone anziane con difficoltà a camminare o anche solo per donne coi tacchi.
Va sottolineato che qui il punto non è (o meglio, non è solo) la penosa situazione di via Sammartini in se, quanto il totale scollamento fra i proclami e le belle parole della giunta Sala (Forestami, Milano 2020, inclusività, bla bla bla…) e la sua totale incapacità di stare dietro anche alla manutenzione più basica (taglio dell’erba, manutezione dei marciapiedi, etc…)
Ad una politica fatta di grandi annunci sui mass media e di iniziative di grande impatto mediatico, ma sempre di corto respiro e incentrate sulla pura apparenza, si contrappone una situazione concreta penosa e imbarazzante, degna non di una delle capitali mondiali della moda e del design (ma dopo due amministrazioni di sinistra Milano lo è ancora veramente?) ma di una città depressa di un qualche paese del terzo mondo. O, forse paragone ancora più calzante perché politicamente più pertinente, del blocco dell’est prima della caduta del muro di Berlino.
Aggiornamento del 14/09/2021.
Ma guardate un po’ che caso, oggi, giusto pochissimi giorni dopo l’uscita di questo articolo, il Comune di Milano guidato dalla efficientissima giunta Sala ha pensato bene di tagliare le erbacce. Che coincidenza!
E siccome l’amministrazione Sala ha tanto a cuore la sostenibilità, hanno lasciato l’erba tagliata tutta sul posto, in modo da poterla poi raccogliere una volta seccata e utilizzare come fieno per gli armenti. Che iniziativa encomiabile!
Speriamo però che nei prossimi giorni non piova, altrimenti invece di trasformarsi in fieno si trasformerebbe in tappi per gli scoli per l’acqua piovana, contribuento a peggiorare i già cronici allagamenti che si verificano a Milano ogni volta che piove forte!